Dopo i leader tocca ai gregari e comincio da quelli del PD.
Calenda e Renzi non a caso mi rievocano la coppia del video; ambedue permeati da buoni sentimenti, si muovono come un elefante in un negozio di cristalli. Una visione d’insieme apprezzabile negli obiettivi, non nel percorso da fare per raggiungerli, forse perché presi troppo dal proprio ego e dal narcisismo, ammalati di protagonismo (deve essere un virus del PD, speriamo non sfoci in pandemia) sono portati a fare i capricci se non li si mette al centro dell’attenzione. Prima Renzi e poi Calenda, tra il 2019 ed il 2022 sono fuoriusciti dal PD per fondare ognuno il proprio partito. Molto simili tra loro, tanto da compattarsi per le prossime elezioni, hanno stilato il loro programma ad immagine e somiglianza di quello del PD quasi un’offerta di sottoprodotti da supermercato: 2 al prezzo di uno.
Vediamo comunque i loro profili e partiamo da Calenda, effigie del raggruppamento (Renzi gli deve aver detto: “va avanti tu che a me me vie’ da ride”).
Nato nel 1973, anche lui ha natali illustri ed è imparentato, da parte di madre, con la famiglia Comencini e forse sarà stato influenzato, nella scelta del partner, dal nonno che fu il regista di Pinocchio. Politicamente, nei suoi primi passi, trova il suo sponsor in Luca Cordero di Montezemolo per poi comunicare, nel 2015, il passaggio al PD, cosa avvenuta concretamente nel 2018; certe decisioni richiedono molta riflessione. Stesso percorso e tempi di riflessione quando ha lasciato il PD; si può ipotizzare che avendo tracciato il programma politico adesso, le prime attuazioni le vedremo nel 2030. In definitiva, non lo si può etichettare come una scheggia.
Chi è il prossimo? “io” risponde Renzi, sarà vero o una bugia? Con lui non si può essere mai sicuri di niente. Nato nel 1975 a Firenze da genitori benestanti, è sposato con Agnese Landini ed hanno 3 figli, una coppia esemplare, lei è proprio un bell’uomo.
Di estrazione cattolica e democristiana, ha fatto parte degli scout ed ha maturato una buona esperienza politica, anche a livello locale. Devo ammettere che di cose buone ne ha fatte, ma anche qui i limiti si dimostrano nella personalità: Letta ne sa qualcosa. Se lo senti dire “stai sereno”, non voltargli le spalle, potresti ritrovarti un coltello piantato tra le scapole.
Pesa nella sua attività la questione banca Etruria ma per non annoiarvi oltre, riporto il link dell’articolo dove ho trattato il caso: https://www.valutoergosum.it/isso-essa-e-o-malamente/
Salvini, Berlusconi, preparatevi dopo tocca a voi.
25 agosto 2022 Enrico Masucci
Mi esprimero’ dopo i giudizi su Berlusalvi