Tempo fa, mi confrontavo con un vecchio amico, anche lui seguace del blog e lui stesso autore degli articoli sulla musica (Tonino) e gli ponevo la domanda del perchè, pur avendo circa 300 followers, i commenti erano molto scarsi. Lui si è proposto di scrivere un articolo in merito e mi ha mandato queste poche righe: “Ignavi è il termine attribuito alla categoria dei peccatori incontrati nel regno dell’oltretomba all’interno della Divina Commedia. Essi sono aspramente descritti nel Canto III dell’Inferno.
Secondo la treccani: agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. ignavus, comp. di in-2 e gnavus, forma ant. di navus «attivo, diligente»]. – Pigro, indolente nell’operare per mancanza di volontà attiva e di forza spirituale. Come sost.: è un i., sono degli i.; in partic., gli i., nome con cui sono designate dai commentatori della Divina Commedia «l’anime triste di coloro Che visser senza infamia e senza lode», che Dante colloca nel vestibolo dell’inferno.”
Considero questo mio amico nelle piene facoltà di intendere e di volere, ma lì per lì non sono riuscito a cogliere il collegamento con la mia domanda, per cui l’ho incalzato perchè esponesse in modo più semplice il concetto e lui lo ha sintetizzato con il termine pigrizia, la stessa che ci porta ad abbracciare le opinioni comuni pur di non faticare a ragionare e in tal modo accondiscende il potere nel manovrarci.
Intendiamoci, questa impostazione mentale è favorita dalla Società che togliendoci tempo libero, impedisce di meditare e di conseguenza ragionare con la nostra testa, favorendo il pensiero gestito dai portavoce del potere. Ma è tutta questione di abitudine, impariamo a estrapolare le notizie ed a ripulirle dei commenti dei giornalisti, coordiniamole con le altre dello stesso argomento (tipo: chi ha scelto questo prodotto ha guardato anche questi altri) e vedrete che le conclusioni saranno diverse; sbagliate? forse, ma almeno saranno le nostre e faremo sempre in tempo a modificarle.
5 aprile 2023 Enrico Masucci
Ok hai centrato in pieno il mio pensiero e quindi rimaniamo in dolce attesa.
Condivido pienamente…..io ho sempre combattuto per non uniformarmi alla massa,oggi lo faccio solo parlandone con i miei figli che oggi sono attivisti ognuno a modo loro.
MIO PADRE DICEVA L’ESEMPIO E’ LA PIÙ GRANDE FORMA DI INSEGNAMENTO E DI AUTORITÀ
Lucia sono d’accordo sull’insegnamento da dare ai figli attraverso l’esempio, che solo il genitore può dare.
L’autorità secondo me vale fino ad una certa età, poi diventa più formativa l’autorevolezza.
Siamo in sintonia…. alla faccia dell’ignavia.
L’ autorita’ discende dall’autorevolezza. Rispetto a cio’ e agli esempi mi viene in mente un verso di Foscolo “Dei Sepolcri” – a egregie cose cose il forte animo accendono l’urne de’ forti”.
Allora devo dire che, alla faccia dell’ignavia da me sbandierata qualche giorno fa, perché avevo notato poco interesse nell’intervenire all’interno del blog by Masucci, siamo arrivati ad affermare ( leggi l’intervento di Anonimo) che le anime di certi illustri morti stimolano il popolo animoso ad intraprendere imprese nobili. Do ragione ad Anonimo in quanto questo tipo di cultura, da anni dimenticata, dovrebbe essere introdotta nelle scuole magari attraverso una materia che rappresenti per alcuni versi la vecchia ( vecchia come me… sigh…) Educazione Civica. Grazie.
P. S. Se lo ritrovo lo pubblico qui sopra un mio vecchio libro di appunto Educazione Civica in cui pensieri come quelli enunciati nei Sepolcri vi si ritrovano tra le righe.
Chiedo venia:un mio nipote che fa la prima media ha l’ora di educazione civica.
Vedi come sono bravi i nostri ministri della pubblica istruzione