Sono contento di leggere e sentire tutte quelle frasi contro Silvia Romano dopo la sua liberazione. Sì perché sono cadute le maschere dell’ipocrisia ed è stata mostrata all’Italia intera quale volto becero si nasconda in tanti di noi; millenni di conformismo confessionale a cui il servile sanfedista ottuso e meschino è stato educato dalla setta clericale, retaggio di cui bisognerebbe liberarcene al più presto, hanno conformato le nostre menti imponendoci una gabbia mentale da cui non si riesce ad uscirne. Ricordo che quando io e mia moglie volemmo sposarci, chi si oppose fermamente al rito civile, ma ci obbligò moralmente a seguire il rito religioso fu mio padre che riteneva il primo una soluzione inaccettabile; questo modo di pensare è comprensibile in un genitore se si esclude il fatto che mio padre era ateo.
Il solo fatto di essersi convertita alla religione islamica fa di lei una potenziale terrorista, con buona pace della libertà di culto garantita dalla costituzione; a dirlo è stato un deputato leghista punta di un iceberg formato dagli ottusi di cui dicevo prima, lui almeno ha avuto l’onestà intellettuale (che non vuol dire aver ragione) di metterci la faccia, tutti gli altri anonimi ignoranti