Si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti stai solo preparando da mangiare.
EPICUREI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
Oggi possiamo godere di mille strumenti per cucinare piatti che soddisfano i più raffinati palati, ma quali sono queste diavolerie moderne? Era un genio in molte arti, le sue invenzioni sono raccolte in un “codice atlantico” conservato presso la biblioteca Ambrosiana di Milano; la sua mente spaziava nei più disparati campi, dalla pittura alla scultura, dall’astronomia all’anatomia, dalla scrittura alla matematica e così via. Leonardo era un genio anche in cucina, a lui si devono invenzioni quali, tra le altre, il girarrosto, il cavatappi, il trita aglio e l’affetta uova a vento. Ma non gli era sufficiente e volle cimentarsi anche come cuoco iniziando a lavorare come tale presso un’osteria ma dove pare non ebbe grande fortuna essendosi verificati alcuni casi di avvelenamento tra i clienti. Ma Leonardo non demorde ed apre l’osteria “le 3 rane di Sandro e Leonardo” il socio menzionato era un tal Sandro Botticelli.
E’ nel rinascimento che inizia l’elaborazione delle prime ricette con Caterina De Medici ma è nel seicento, con Luigi XVI, che si comincia a pensare ad una cucina più sofisticata e di maggiore soddisfazione per il palato. Con la rivoluzione francese iniziano i primi ristoranti pubblici e si definisce il termine di buongustaio e, sempre nell’ottocento, Marie Antoine Careme scrive “L’art de la cuisine française au XIX siècle”. Con la diffusione dei mezzi di trasporto, alla fine dell’ottocento, si sviluppa la ristorazione di “massa” con la creazione di catene alberghiere con cucina interna e maggiore diffusione dei ristoranti; l’industrializzazione del 1900 vede la nascita delle ricette di etnie diverse quali quelle cinesi, indiane, greche, ecc.
Ai giorni nostri abbiamo la fortuna di vivere l’evoluzione dell’arte culinaria che coniuga così meravigliosamente gusto e vista, armonizzando il cibo con il vino, splendido dono della natura, sperando che questo periodo di coronavirus sia solo un fatto episodico da non ripetersi mai più.
13 mag. 20 Enrico Masucci