Sport

Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione. (Nelson Mandela)

Cos’hanno in comune i Giochi della XXXII Olimpiade, l’UEFA Euro 2020, la Serie A1 2019-2020, il 2020 NCAA Division I Men’s Basketball Tournament e il 2020 WTA Tour? Semplice purtroppo: questi eventi sportivi, e tutti gli altri, sono stati cancellati, rimandati o ridimensionati in risposta alla pandemia di COVID-19. Non discutendo la necessarietà di questi provvedimenti, ho approfittato della mancanza di intrattenimento sportivo per documentarmi un po’ sulla storia di queste e altre manifestazioni. E’ la prima volta che assistiamo allo slittamento dei Giochi Olimpici; i Giochi della VI, XII e XIII edizione, previsti per le estati del 1916, 1940 e 1944 non furono disputati a causa dello scoppio delle due Guerre Mondiali, i Giochi della XX edizione del 1972 furono sospesi per un giorno in seguito al massacro di 11 atleti della delegazione Israeliana. Allo scoppiare della pandemia il governo giapponese è stato inizialmente propenso a non modificare il calendario della manifestazione, temendone forse una cancellazione definitiva, ma ha subito ceduto alla pressione del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), dell’opinione pubblica internazionale e degli atleti acconsentendo a posticipare l’olimpiade di 12 mesi. Dalle previsioni iniziali oltre 11000 atleti da 207 nazioni avrebbero dovuto competere in 49 discipline di 33 sport, per un totale di 339 eventi distinti; nel 2013 il solo governo metropolitano della città di Tokyo ha stanziato un fondo da 2,7mld€ per i Giochi. Da questi numeri si deduce l’enormità della manifestazione Olimpica moderna che, sin dai suoi albori nel 1896, trascende il puro interesse sportivo e invade l’economia e la politica estera e interna della nazione ospitante e non solo. L’ideale decoubertiniano di unità e fratellanza espressa nella competizione sportiva, ispirato dalla bandiera olimpica nei cuori di atleti e appassionati sportivi di tutto il mondo, è stato spesso messo da parte in favore di politiche egoiste e divisive, che hanno portato all’estromissione o al boicottaggio di Nazioni nelle singole edizioni; celebri i boicottaggi di Stati Uniti e URSS nelle edizioni ’80 e ’84, meno noti invece quello dei paesi africani, in testa Kenya e Etiopia, nell’edizione ’76 o l’estromissione di Germania, Austria, Turchia, Ungheria e Bulgaria nel ’20 e nel ’24. Vetrina quindi per manovre politiche internazionali di grandi potenze, l’Olimpiade ha negli anni dato modo agli atleti di conoscere il pensiero dei colleghi esteri, e di esprimere il proprio, regalando a noi tifosi immagini indimenticabili.

16 maggio 2020                  Francesco Latini e Maria Grazia Barbieri

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