Pardon gli “euri”. Dopo l’approvazione del governo finlandese della decisione sulle disposizioni delle risorse proprie, si avvicina il momento dell’erogazione; mancano all’appello i soliti “sabotatori” Austria, Polonia, Olanda, Romania e Ungheria sollecitati a farlo entro questo mese.
Dei 750 mld previsti per gli aiuti ai paesi aderenti alla UE l’Italia è quella che farà la parte del leone considerando che riceverà circa 210 mld, di cui 69,5 a fondo perduto, ed al secondo posto troviamo la Spagna che riceverà un importo totale pari a quello ottenuto dal nostro paese a fondo perduto.
Decorsa la prassi burocratica, si passerà ai fatti, ma quali e come?
Il nostro piano di ripresa e resilienza (da notare che il termine resilienza, molto in voga attualmente, fu riesumato circa 4 anni fa da un allenatore di calcio e poi dicono che i calciatori sono ignoranti) prevede l’attuazione di 6 programmi (missioni):
Digitalizzazione, innovazione, competitività e Cultura
Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica;
Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile;
Istruzione e Ricerca;
Inclusione e Coesione;
Salute
Non vi annoierò con la specifica, per chi ne avesse voglia allego il piano approvato dal parlamento: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf.
In questa sede mi limiterò a qualche riflessione; la prima è quella di chiedermi come faranno a blindare l’utilizzo dei fondi dall’attacco degli “squali”, dai politici alle organizzazioni criminali per finire agli incapaci. La seconda è quella di prevedere una rieducazione alla professionalità nel lavoro; come qualcuno avrà letto, ultimamente mi sono imbattuto in improvvisatori dilettanti incapaci di applicare il minimo sindacale nella accuratezza del proprio lavoro: sarà bene tenere in considerazione questo aspetto.
In conclusione, l’occasione è ambiziosa ed è irripetibile, non lasciamola scappare.
Probabilmente ritornerò sull’argomento