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VIRGINIA RAGGI HA RAGIONE

Quando dice che l’AMA ha tramato per farla perdere, ma hanno tramato anche l’ATAC, i sevizi di manutenzione stradale, i vigili urbani, l’illuminazione pubblica, l’anagrafe e tutti gli altri. Che associazione a delinquere.

Personalmente, in questi ultimi 5 anni non ho trovato un servizio comunale che funzionasse: delle buche stradali (poveri miei pneumatici) credo se ne siano accorti tutti; esco poco, ma quando l’ho fatto in alcune strade era necessario accendere i fari; la spazzatura era diventata una caratteristica costante, ultimamente il taglio alle spese ha fatto si che l’erbaccia ai bordi del marciapiede potesse riparare dal sole i viandanti; ho necessità di rinnovare la carta di identità, ma lo si può fare tramite appuntamento da prendere telematicamente, ottima soluzione, ma andando sul sito istituzionale del comune di Roma, c’è un avviso che avverte che non è possibile accedervi; dei vigili urbani si avverte la loro presenza solo in occasione delle multe, per il resto assenza assoluta, quando li chiami per segnalare un abuso nei parcheggi riservati ai disabili ti rispondono che lo faranno appena possibile, inutile dire che l’appena possibile deve ancora arrivare, aggiungiamoci che per dare spazio alle colonnine elettriche sono stati sacrificati i posteggi riservati ai portatori di handicap; periodo di lookdown a parte, quante iniziative culturali o di coinvolgimento sportivo invogliando alla partecipazione i cittadini? traffico, le piste ciclabili son un’ottima idea, solo che doveva essere modulata in modo diverso, così come attuata ha peggiorato il traffico e danneggiato i commercianti; la lotta alla criminalità la Raggi l’ha portata avanti, ma riprendendo i fascicoli che aveva preparato il predecessore Marino che se non lo avessero affossato (di questo ringrazi i suoi alleati di partito in primis Romano) penso che avrebbe risolto svariati problemi di Roma.

Adesso non ci resta che scegliere (per non dire piangere) al ballottaggio.

I personaggi che si affronteranno la prossima domenica non sono certo quelli auspicabili, solo i meno peggio dei 4; i perdenti si sono schierati a favore di questo o quel “ballottante”, naturalmente in cambio di congruo ritorno, con la particolarità che il movimento 5S sembra dividersi: Raggi (mossa intelligente, ma presumo involontaria) che lascia libertà di voto e Conte con Gualtieri, forse il sindaco uscente, con tripudio dei più, avrà evitato l’occasione per prendere coscienza della propria forza.

Concludo con un’indicazione di voto che invito a seguire: domenica prossima non votate secondo epidermide, ma votate per il “male minore”, qualunque candidato scegliate, ma che sia maturato dopo riflessione e che il cielo ce la mandi buona.

11 ottobre 2021                                          Enrico Masucci

Grazie per i vostri contributi

Paolo Rizzo

Vi prego non lasciamo una delle città più complesse al Mondo in mano a Michetti. Uno che non ha nemmeno l’autorevolezza per gestire una riunione di condominio. Proprio ora che dobbiamo accelerare.

Maria Grazia

Tra tutti e quattro una piccola , piccolissima “vittoria” l’abbiamo avuta ..perdere la Raggi. E ora tra i due ho la mia preferenza ma non è certo il mio candidato ideale. Chi vivrà vedrà.

 


E che un pensierino su queste ultime amministrative non ce lo faccio? Ma me lo faccio doppio.

Ha superato il turno l’on. “Astensione” con grande plebiscito popolare, ha preso, su scala nazionale, il 45,31%: un trionfo: superato il primo turno.

Per quanto riguarda Roma, i dati sono ancora peggiori, ha votato il 48,83 degli aventi diritto: su 2.359.250 elettori si sono presentati alle urne in 1.150.021; io non ero tra questi ultimi, ma sarò al ballottaggio.

Il senso di questa mia scelta? Non voler sottostare a quello che considero uno schiaffo ed una offesa all’intelligenza dei romani come non si vedeva dai tempi in cui fu candidato e purtroppo eletto Signorello (chi ha qualche anno come me se lo ricorderà).

Eppure nessuno dei candidati ha rivolto un pensiero all’on. Astenuti. Tutti preoccupati a dichiarare vittoria o a giustificare la sconfitta o a cercare alleanze per il ballottaggio; spero che dopo le reazioni a caldo si fermino a meditare su questo dato, ma per far questo bisogna essere intelligenti.

Avete letto quanto ha detto la Raggi? Secondo lei è l’unica ad aver tenuto testa alle corazzate di centrodestra e centrosinistra.

A parte che è arrivata a malapena al 19% (i sondaggi avevano previsto il 18%) ultima dei quattro candidati principali, non pensa che tale percentuale è grazie all’astensionismo ed alla mobilitazione dei M5S? se fosse andato a votare il 100% degli elettori, la sua percentuale calerebbe al 12%.

Infine una riflessione sul nostro regime politico.

Oltre ai quattro unti del signore, qualcuno ha riscontrato una percezione mediatica dei rimanenti 18 candidati? Io nessuna eppure, a parte qualche candidatura goliardica, qualcuno era degno di ascolto, ma li hanno silenziati tutti e questa non è democrazia, assassinata dai media.

5 ottobre 2021                                                           Enrico Masucci

Un contributo ricevuto

Mary Nessuno dei candidati mi ha convinto particolarmente ma ho comunque deciso di votare.. sono basita dal fatto che la nostra attuale sindaca abbia ricevuto il 19% dei voti , addirittura più di Calenda.

gli ultimi risultati la danno quarta dietro Calenda

EM


CONTO ALLA ROVESCIA

Si avvicina il giorno delle elezioni amministrative e dovremo scegliere il nuovo sindaco.

Dico nuovo perché penso che difficilmente sarà confermata la Raggi, a cui va riconosciuto il grande coraggio di ripresentarsi nonostante la sua gestione sia stata disastrosa.

Eppure i sondaggi le danno circa il 18% di gradimento che rappresenterebbe un successo enorme per lei, ma uno scoramento generale nel vedere persone che ancora le credono; un po’ come il vaticano che, nella sua millenaria storia, ha commesso i più efferati delitti ma la gente lo vede ancora come riferimento di centro spirituale e non come centro criminale. Su questo argomento scriverò qualcosa, il tempo di reperire documentazione probante.

Non c’è da fare salti di gioia per chiunque venisse eletto, i profili dei candidati sono decisamente bassi: nessuno, salvo pochi, ha pubblicato il proprio programma elettorale, indice di vuoto assoluto di idee. Quelli mediaticamente più in vista, tipo Michetti, non ce l’ha, Gualtieri sul suo sito ha detto che il suo programma elettorale lo vuole scrivere con i cittadini = non so che pesci prendere, Calenda ha un programma completo di cifre, ma chiaramente elettorale, la sconosciuta Lozzi è piena di ideali utopistici e così via dicendo. Eppure di problemi su cui meditare concretamente a Roma non mancano: dalle buche del manto stradale a quelli della rete fognaria, dal traffico alla illuminazione per non parlare dello smaltimento dei rifiuti urbani o dei vigili urbani spariti

. A Roma occorrerebbe un Cola di Rienzo prima maniera, ma io vedo tutti i nostri candidati come il Cola di Rienzo ultimo periodo.

19 settembre 2021                                                    Enrico Masucci


SIGNOR PRESIDENTE MI ASCOLTI UN POCO

Riprendo il ritornello della canzone di De Andrè dove al posto della parola Presidente c’è quella di becchino, la differenza non è poi così distante. Si, perché se non si corre ai ripari questa sarà in futuro la funzione del premier; la macchina statale non sembra funzionare alla perfezione, anzi non sembra funzionare affatto.

Varie volte mi sono imbattuto, o meglio scontrato, con gli enti pubblici che dovrebbero risolvere e non mettere i bastoni tra le ruote dei cittadini, i problemi a cui andiamo incontro giornalmente. Alcuni esempi:

• Sistema bancario (privato di facciata, ma pubblico nella sostanza): qui, prima dell’Italia, ha responsabilità la BCE che con i vari accordi di Basilea, a partire dal primo, ha affossato il sistema bancario tanto da far rimpiangere Cuccia. Svolgendo l’attività di liquidatore di società, gestisco un certo numero di queste e siccome spesso non ci si mette in liquidazione perché si scoppia di salute, ma esattamente per il contrario, succede che manchi la liquidità per chiudere uno scoperto di c.c.

Dal primo gennaio di quest’anno, se si lasciano scoperti bancari, sia la società coinvolta che il legale rappresentante (che non è un capro espiatorio) vengono segnalati al centro rischi con la conseguenza che vengono compromessi, oltre ai conti della liquidanda, anche quelli del liquidatore e delle altre società amministrate dal liquidatore stesso, impedendo a quest’ultimo di operare in piena tranquillità. Così facendo si affossa l’imprenditoria e tutto il sistema italiano

• Sanità: anche questa è una nota dolente; personalmente utilizzo il cpap per respirare la notte ed impedirmi di andare in apnea, per tale motivo mi è stata riconosciuta l’invalidità civile (tranquilli, non peso sulle spalle dei cittadini, non prendo pensioni o indennizzi per tale motivo).

Qui entra in ballo la burocrazia, ogni anno devo presentarmi alla ASL per la conferma di una prescrizione fatta da un medico ospedaliero che viene valutata da un medico burocrate che molto spesso risponde più alle esigenze politiche che non a quelle sanitarie; come anche per le medicine salva vita che devono essere vistate dagli stessi medici ASL.

Una domanda sorge spontanea: è così poco affidabile la nostra classe medica ospedaliera oppure dobbiamo dar da mangiare a dei medici incapaci nella loro professione e bisogna mantenerli per un tornaconto politico? Non parliamo poi della necessità di una visita specialistica: mesi di attesa

• Informatizzazione: gran bella cosa se funzionasse bene, invece, specie ultimamente, mi sono imbattuto, direttamente o indirettamente, in episodi di regressione nella risposta da parte dei computer. Non parlo dei centralini automatici, quelli ti mandano al manicomio da sempre, che ti isolano da qualsiasi contatto umano e dopo averti preso in giro (nel vero senso della parola, quante volte avete digitato il numero corrispondente alla vostra richiesta per ritrovarvi alla fine al punto di partenza?), parlo di sistemi che dovrebbero tenere sotto controllo dati fondamentali per il funzionamento di tutta la comunità.

Ad un mio amico e collega, regolarmente iscritto al registro dei revisori ed in regola con gli adempimenti, è successo che si è trovato depennato senza saperne il motivo e come lui circa 3.560 altri iscritti.

Tale elenco è gestito dal MEF che nel mese di giugno ha adottato tale disposizione di sospensione senza neanche inviare una comunicazione agli interessati. Visto l’alto numero di persone coinvolte, non è venuto in mente ai nostri intelligentissimi funzionari statali che i problemi non fossero tra gli iscritti ma in chi tiene il registro? Non ti viene alla mente di scrivere una lettera ai malcapitati chiedendo loro se avevano dimenticato di adempiere ad una qualche disposizione? Mi auguro che questa volta i provvedimenti vengano presi contro gli incapaci.

Spid: bella idea che coinvolge anche gli anziani che d’ora in poi potranno dialogare con gli enti pubblici attraverso computer; si sa che per noi “diversamente giovani” il pc è pane quotidiano e siamo sospettati di essere gli hacker che hanno attaccato il pentagono, io spero di non essere scoperto.

Servizi anagrafici: il loockdown ha costretto a prorogare la scadenza dei documenti, ma nonostante ciò, vengo continuamente sollecitato a presentare un documento valido non scaduto: ma in che nazione lavorano? Esasperato, vedo di rinnovare la mia carta di identità, ma per far questo bisogna prenotarsi attraverso il servizio telematico che però, il sito avverte, non funziona. Storie di ordinaria follia

• Nuova Alitalia: ripartirà con unico socio lo stato e con gli stessi presupposti che ne hanno decretato il fallimento nelle precedenti edizioni. Invece che ITA potevano chiamarla “ITE compagnia di bandiera est”.

Una compagnia aerea è fondamentale per un paese come l’Italia per favorire le transazioni commerciali, ma non si possono ripetere sempre gli stessi errori; lo stato italiano si ridimensionasse e lasciasse il passo in qualità di soci alle associazioni di categoria che sono le principali interessate allo sviluppo del traffico aereo, una parte minoritaria rimanesse allo stato ed una parte sia destinata all’azionariato popolare. Si concordasse un contratto collettivo di lavoro adeguato alle esigenze aziendali e non uno capestro che non può che strangolare l’azienda.

Questo ovviamente secondo come lo vedo io

13 settembre 2021                                                       Enrico Masucci


 

Pardon gli “euri”. Dopo l’approvazione del governo finlandese della decisione sulle disposizioni delle risorse proprie, si avvicina il momento dell’erogazione; mancano all’appello i soliti “sabotatori” Austria, Polonia, Olanda, Romania e Ungheria sollecitati a farlo entro questo mese.

Dei 750 mld previsti per gli aiuti ai paesi aderenti alla UE l’Italia è quella che farà la parte del leone considerando che riceverà circa 210 mld, di cui 69,5 a fondo perduto, ed al secondo posto troviamo la Spagna che riceverà un importo totale pari a quello ottenuto dal nostro paese a fondo perduto.

Decorsa la prassi burocratica, si passerà ai fatti, ma quali e come?

Il nostro piano di ripresa e resilienza (da notare che il termine resilienza, molto in voga attualmente, fu riesumato circa 4 anni fa da un allenatore di calcio e poi dicono che i calciatori sono ignoranti) prevede l’attuazione di 6 programmi (missioni):

Digitalizzazione, innovazione, competitività e Cultura

Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica;

Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile;

Istruzione e Ricerca;

Inclusione e Coesione;

Salute

Non vi annoierò con la specifica, per chi ne avesse voglia allego il piano approvato dal parlamento: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf.

In questa sede mi limiterò a qualche riflessione; la prima è quella di chiedermi come faranno a blindare l’utilizzo dei fondi dall’attacco degli “squali”, dai politici alle organizzazioni criminali per finire agli incapaci. La seconda è quella di prevedere una rieducazione alla professionalità nel lavoro; come qualcuno avrà letto, ultimamente mi sono imbattuto in improvvisatori dilettanti incapaci di applicare il minimo sindacale nella accuratezza del proprio lavoro: sarà bene tenere in considerazione questo aspetto.

In conclusione, l’occasione è ambiziosa ed è irripetibile, non lasciamola scappare.

Probabilmente ritornerò sull’argomento

30 maggio 2021                                                              Enrico Masucci



QUESTO E’ IL PROBLEMA

Proseguo l’analisi dei “partitici”, direi che mancano i migliori:

Renato Brunetta ha ripreso il dicastero della riforma burocratica dove introdusse molte innovazioni, abrogando numerose leggi nella materia di sua competenza per rendere più snella la macchina statale. Risultato: che tutto cambi affinché peggiori; si, perché se prima la predetta macchina era lenta, dopo è diventata un bradipo. Presenze 72,49 assenze 22,58 missioni 5,02

Maria Stella Gelmini; probabilmente è ancora alla ricerca del tunnel dove corrono su e giù i neutrini e per questo se la batte con Di Maio a Zelig per il trofeo del politico più comico di sempre. 51,93 presenze, 13,49 assenze, 34,58 missioni

Per quanto riguarda gli altri, tralascio di proseguire l’analisi dettagliata: non ti curar di lor ma guarda e passa; l’unico di cui mi sento di spendere qualche parola è Di Maio. Nel precedente articolo ho scritto che, secondo la scala dei valori stilata da Sciascia, se Draghi lo avesse confermato agli esteri sarebbe stato un quaquaraqua. Essendomi informato sulla rilevanza di tale ministero, mi hanno tranquillizzato dicendomi che è una macchina autonoma ed il ministro non è che una semplice figura rappresentativa e poi gli stati conoscono Draghi; certo è che comunque non ci facciamo una bella figura.

Rivedendo la classifica di Sciascia che mi sembra essere di cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà, promuoviamo il premier di un gradino.

Passando all’analisi dei “tecnici” quello che mi preoccupa è la partecipazione a gruppi confessionali come comunione e liberazione o il Bilderberg, avrei preferito meno religione e più pragmatismo, soprattutto avrei preferito più coraggio estromettendo i partitici, aveva il coltello dalla parte del manico.

Nell’articolo precedente informavo che Draghi era l’autore del testo unico bancario, ma dopo di questo sono intervenute le disposizioni dei vari Basilea, anche se lui da governatore della BCE poteva fare qualcosa.

Il 30 di questo mese sarà presentato il programma del recovery found ed una cosa mi è piaciuta, il fatto che Draghi abbia messo a tacere i partitici che volevano riscriverlo, avocando a sé la responsabilità del progetto.

Adesso attendiamo i risultati.

21 aprile 2021                                           Enrico Masucci


ESSERE O NON ESSERE

Devo confessare che questo periodo di assenza, dopo che vi avevo promesso di ritornare sull’argomento “governo Draghi”, è dovuto alla totale mancanza di idee ed ispirazione su cosa scrivere.

Dopo questi primi giorni di amministrazione, sono ancora molti i dubbi che mi rimangono: partiamo dalla formazione dei ministri nominati; io auspicavo un governo in cui fossero esclusi i rappresentanti dei partiti per evitare condizionamenti, salvo il legittimo voto di approvazione o meno dei provvedimenti presi e l’indirizzo ambientalista per rifondare l’Italia

Per la seconda desiderata pare che questo obiettivo sia centrato, avendo istituito un ministero ad hoc, rimane solo da sperare che non sia solo un’etichetta vuota.

La prima viceversa mi ha deluso, anche se i ministeri assegnati ai partiti sono di secondo piano, la trovo un’intrusione che, vista anche la variegata composizione del pool, potrebbe ostacolare il “libero pensiero” del premier, Salvini docet.

Approfondiamo le (mie) perplessità sui vari ministri, partendo da quelli polit….partitici.

Giancarlo Giorgetti, è quello che mi sembra il più equilibrato nonostante l’appartenenza alla lega e mi sembra anche svincolato da Salvini visto che ha votato difformemente dal proprio partito per ben 23 volte (non eccitatevi, rappresenta lo 0,98% sul totale dei voti espressi). In parlamento vanta il 30% di presenze ed il 14% di assenze con il 56% di missioni. Ha avuto lo sviluppo economico, ma sarà “circondato” da ministri tecnici più di peso di lui

Lorenzo Guerini uno dei tanti parlamentari senza infamia e senza lode, in parlamento ha circa il 14% di presenze, il 7,5 di assenze ed il 78,5 di missioni; alla difesa in tempo di pace non temiamo per i nostri confini, ma un’idea di utilizzo delle forze armate per l’emergenza covid si potrebbe auspicare.

Dario Franceschini alla cultura. Lo ritengo un travet della politica e come tale si comporta da ministro: un’idea di sfruttare internet o la tv di stato per mostrare i migliori musei italiani o il teatro con la T maiuscola per educare all’arte gli italiani gli è mai balenata in mente? E’ vero i siti ci sono, ma un conto è l’estemporaneità, un altro l’istituzionalista. 38% di presenze in parlamento 19% di assenze 43% di missioni, anche lui ha votato diversamente dl proprio partito per 23 volte

Stefano Patuanelli all’agricoltura: altro Carneade della politica, molto trasparente (nel senso che non ci si accorge di lui). Un assiduo frequentatore del parlamento, visto che ha l’80% di presenze, solo il 2,5 di assenze ed il 17,5% di missioni; in un periodo di “transizione ecologica” vale come il due di bastoni quando briscola è spade

Roberto Speranza confermato alla salute perché si è dimostrato un ottimo parafulmine. Le disposizioni erano obbligate, ma non altrettanto obbligate sono state le attuazioni; così si son chiuse le attività produttive ma la gente circolava e circola indisturbata per le strade impedendo un brusco calo dei contagi. Non parlo della vaccinazione e dei molti vaccini, chi crede preghi.

Andrea Orlando al lavoro (nel senso di ministero). In questo periodo di non lavoro è assente anche lui; in parlamento 45% di presenze 44% di assenze 11% di missioni

Federico D’Incà ai rapporti con il parlamento. 31% di presenze 3% di assenze 66% di missioni. Per i resto leggasi quanto scritto a proposito del suo compagno di partito Patuanelli

A quanto pare abbiamo un parlamento di “missionari”. Ricordo che le missioni sono su dichiarazione dell’interessato senza alcun controllo sulla veridicità

Mi fermo per non farvi addormentare, proseguirò con gli altri ministri partitici nella prossima puntata.

06 aprile 2021                                     Enrico Masucci


IL SESSO DEGLI ANGELI

Qualcuno me lo spieghi perché io non riesco a capire i ragionamenti che fanno alcuni politici e molti giornalisti.

Gettonatissime sono le discussioni che vertono sulla natura di questo governo: è un governo tecnico o uno politico.

Tema non nuovo in casi del genere tipo il governo Monti; così dicendo, io capisco che un governo tecnico non può fare politica, ma se la politica è l’arte e la scienza del governare, cioè l’attività in pratica di assumere dei provvedimenti che vengono adottati a favore dei cittadini, due sono i casi o un governo tecnico può adottare provvedimenti e quindi fa politica o non può emettere provvedimenti ma al massimo può solo consigliare di adottarli …… ma a chi?

L’espressione “Governo tecnico! Attiene al gergo parlamentare e si intende un gruppo di persone senza alcuna connotazione partitica che governa; ecco, forse sarebbe più giusto parlare di governi partitici e governi tecnici.

Qui sorge la seconda dicotomia; tanti politici ed altrettanto tanti giornalisti si chiedono e suggestionano i loro consumatori sul problema di come possano convivere partiti, di opinioni opposte, nel governo che si sta formando; secondo me il problema non si pone, i partiti non governano e quindi non sono condizionati dalla necessità di distinguersi dagli avversari per interessi elettorali, possono liberamente esprimersi, facendo attenzione, al massimo, a cercare sfumature diverse per motivare la propria decisione.

Che confusione ho nella mia mente, sarà l’età.

11 febbraio 2021                              Enrico Masucci


SONO LE 8 E TUTTO VA MALE – NON POTRA’ CHE ANDARE MEGLIO

“Sono le otto e tutto va bene!” era la frase che si udiva sul ponte di coperta della nave quando avveniva il cambio di turno tra la guardia montante e quella smontante. È lo stesso che dicono quasi tutti i partiti ora che è smontato Conte e sta per montare Draghi.

Come vi ho detto in precedenza, Draghi mi sembra l’unica soluzione possibile (non la migliore) ed auspicabile  in questo contesto per uscire dall’impasse in cui qualcuno dell’Italia Viscida ha voluto gettarci, forse su imput di qualcun altro.

Anche io però ho delle perplessità ed in parte ve le ho accennate: Draghi è un partecipante alle riunioni del bilderberg, anche se non fisso; è stato vicepresidente della Goldman & Sachs dal 2002 al 2005 e per questo fu indiziato per il pasticciaccio del debito greco, ma ha dimostrato di essere entrato dopo il fatto e comunque di non aver mai avuto competenze in merito, anche se ritengo che qualche suggerimento lo abbia fornito; la caratterizzazione prettamente finanziaria del suo curriculum professionale.

In un altro articolo di questo blog, auspicavo che la rinascita dell’Italia avvenisse sotto il segno dell’ambientalismo, della cultura e della ricerca come base di sviluppo economico e sociale per migliorare la qualità della vita del genere umano. Vedevo che questo mio pensiero era condiviso dall’uomo comune e dai partiti: oggi non ne sento più parlare.

La speranza è l’ultima a morire per cui aspettiamo le linee programmatiche che saranno comunicate.

In tutte le ricerche che ho effettuato non ho trovato nulla che vada contro il neo premier, a lui si deve il testo unico della finanza nel 1998 di cui però non ricordo l’effetto che fece, i giornali specializzati ne parlano bene, ma io oggi ritengo che il sistema bancario (quasi quasi rimpiango Cuccia) vada rifondato anche perché da allora ha avuto circa 70 modifiche ed ha operato in un clima conflittuale tra la Banca d’Italia e la Consob che hanno permesso che si verificassero casi come quello della banca Etruria, della Parmalat o della Cirio.

Aspettiamo anche la lista dei ministri per verificare la dipendenza o meno dalla malapolitica (se conferma De Maio agli esteri è un quaquaraqua).

In conclusione, obtorto collo, “viva Draghi”

08 febbraio 2021                                Enrico Masucci


MA CHE COS’è QUESTA CRISI?

Devo confessare che avrei voluto proseguire il discorso sul bilderberg verificando se ci sono collegamenti anche con le ONLUS, ma non ho trovato altro che siti delle stesse che espongono i loro programmi. Siccome qualche interrogativo me lo sono posto, ho fatto varie ricerche ma i dubbi non hanno avuto risposta, se qualcuno sa qualcosa me lo dica ora o taccia per sempre.

Frustrato dal mio fallimento, mi sono distratto “rilassandomi” con l’attuale crisi di governo di cui non se ne comprenderà mai il perché, ma su cui si possono immaginare molte ipotesi; si sa, l’Italia ha due volti: c’è l’Italia rispettabile e c’è l’Italia Viscida, ambigua, quella che non ha scrupoli e non ci pensa due volte a calpestare ogni regola del rispetto umano per il proprio tornaconto (a questo proposito invito a riguardare “All’appalto” qualche articolo più sotto).

Sarò complottista, visionario o semplicemente un vecchio farneticante che pensa di avere capito tutto ed invece non ha capito nulla, ma la mia è pur sempre una ipotesi più o meno valida da prendere in considerazione.

Sia ben chiaro che la soluzione Draghi la ritengo la migliore se non l’unica possibile in questo contesto politico italiano, ma mentre pensavo a questa decisione del capo dello stato, mi sono ricordato di aver menzionato Draghi quale partecipante a diverse riunioni del bilderberg tra cui quella del 2009 per poi essere nominato presidente della BCE due anni dopo; una delle tante coincidenze verificatesi in quel gruppo, unitamente a quella della partecipazione di Renzi alla riunione del maggio 2019 ed alla nascita di Italia Viva a settembre dello stesso anno.

Evito di addentrarmi nelle problematiche renziane ed all’originalità della sua idea (Renzi potrebbe essere solo un esecutore di volontà altrui). Secondo un sito (https://buenobuonogood.com/3747/lista-partecipanti-bilderberg-2013-ma-cosa-ce-dietro-a-questa-riunione-dei-mozzi-dei-potenti/) i partecipanti alle riunioni dello bilderberg non sono i reali potenti, ma solo umili servitori che eseguono le disposizioni impartite da altri.

Voglio invece meditare sulla figura di Draghi, ci potremo fidare? Guardando il suo curriculum lavorativo non si può che stare tranquilli, un percorso che lo ha portato ai massimi vertici delle istituzioni europee e che lo fa stimare come il 18° uomo più potente al mondo, con un unico neo che gli ha causato delle complicazioni per la sua nomina alla BCE: la sua collaborazione con la Goldman & Sach per una vicenda di cui non c’entrava nulla. Al di la di questo, ritengo che la sua carriera doveva passare per forza attraverso il capitalismo americano visto che il suo principale maestro fu il premio nobel Modigliani.

Al prossimo articolo per proseguire il discorso e se volete partecipare, siete i benvenuti.

05 febbraio 2021                               Enrico Masucci

IL PAPA NERO

Un gruppo così permeato di religiosità non può che lavorare per il bene dell’umanità, chi può metterlo in dubbio? È giusto che decidano in piena autonomia sul futuro del genere umano. Ma siccome c’è sempre qualche malpensante che vuole gettare fango anche su questo, ecco che tira fuori il “curriculum” dei gesuiti e vuole dimostrare che i reali direttori d’orchestra siano proprio loro, se non altro per meriti alla carriera.

Abbiamo visto nella puntata precedente un accenno delle loro interf…..pardon interventi illuminanti per ricondurre il mondo sulla retta via; ma sono curioso di vedere la loro storia, anche se l’oscurantismo sulle loro gesta è pari a quella del Bilderberg.

L’ordine, come anticipato, fu costituito nel 1534 da Ignazio da Loyola che lo mise al servizio del papa. Dato che qualche comportamento non era molto ortodosso, risulta che furono espulsi da circa 30 nazioni, nel 1773 Clemente XIV lo sciolse. Come i cattivi virus si modificano, escogitarono come sopravvivere sotto la protezione di Caterina II di Russia, in attesa che, fatti due conti di convenienza, nel 1814 Pio VII lo risollevò dalle ceneri e gli disse di andare e produrre, non so se in spiritualità od altro.

Che l’attività di questi uomini pii sia alquanto ambigua è fuor di dubbio, i loro principi furono ripresi, pari pari da Himmler: l’obbedienza assoluta, se necessario distruggere per ricostruire; In definitiva furono i veri sostenitori de “il fine giustifica i mezzi”: si, perché in nome di Dio si può commettere qualunque delitto, purché si “salvi il mondo”.

Secondo l’ex vescovo del Guatemala Gerard Bouffard, il vaticano è il controllore spirituale degli illuminati ed i gesuiti controllano le gerarchie ecclesiastiche e le loro finanze. Bouffard ha poi confermato altre accuse lanciate da un altro ex prelato che aveva il compito di smistare la posta tra il vaticano ed il papa (a proposito, l’attuale papa argentino Bergoglio viene dai gesuiti e qualcuno lo accusa di collaborazionismo con il dittatore Videla), Alberto Rivera che “più saliva nella gerarchia vaticana e maggiore era la consapevolezza della corruzione che si annidava al suo interno”. Scrisse anche qualche articolo su questo, ma purtroppo morì “prematuramente” a 61 anni nel 1997, ufficialmente per cancro al colon, ma qualcuno insinua che le cause furono altre…. Devo comunque dire che da quanto letto su di lui, era un personaggio controverso che non seppe dimostrare le sue accuse.

Di fatti che comunque vedono coinvolti i gesuiti ce ne sono molti, anche se non suffragati da prove ma da elementi certi precisi e concordanti quali l’assassinio di Abramo Lincoln il cui esecutore fu tal John Surrat, guardia papale che si rifugiò subito dopo in vaticano.

Altri episodi come questo? La congiura di san Bartolomeo in cui furono massacrati gli ugonotti nel 1572; oppure la “ragazzata”, suffragata da un centinaio di testimonianze, di padre Renato Poblete che, tra il 1960 ed il 2008, ha violentato 22 donne di cui 4 minorenni, confermate dallo stesso ordine religioso che ha chiesto perdono perché il confratello si era fatto scopr….aveva commesso abusi; papa Luciani nel discorso di insediamento disse che avrebbe combattuto la massoneria, poverino è morto dopo solo un mese di pontificato per “cause naturali”.

Segnalazione: anche Biden “vanta” queste radici

In questo contesto ogni illazione è possibile, salvo verificarne l’aderenza alla realtà, pongo alla vostra attenzione un paio di siti di cui non capisco quanta fantasia e quanta realtà ci sia:

http://mondos-porco.blogspot.com/2014/12/gesuiti-i-veri-padroni-del-mondo.html

http://imposturecattolicesimo.blogspot.com/2013/03/lordine-dei-gesuiti-ed-il-papa-nero.html#.X_uXyuhKhhE

ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale……. forse

20 gennaio 2021                                   Enrico Masucci


PACE E BENE

Quale sarà il collante che spinge queste persone a cercarsi ed auto eleggersi guida del mondo? Saranno tifosi tutti della stessa squadra o quantomeno patiti del pallone? O forse hanno idee politiche identiche?

Se guardo i nomi, niente di tutto questo mi convince; molti di loro non sono interessati ai campionati di calcio, e quanto ad idee politiche sono molto distanti uni dagli altri o forse, come gli scambisti sono attratti dal picco di adrenalina per motivi sessuali, loro sono attratti dal potere? d’altronde qualcuno ha detto “cumannari è meggiu di futtiri”.

Guardando i loro profili, trovo spesso un filo invisibile, quasi sfuggente e direi anche inimmaginabile, che è quello di avere in svariati modi un collegamento con i gesuiti.

Uno dei fondatori citato all’inizio, Jozef Retinger, aveva avuto un’educazione dai gesuiti perché sentiva il richiamo del sacerdozio, ma siccome oltre che cumannari gli piaceva anche futtiri (eppure non mi sembra che molti prelati ne facciano un problema di conflitto di interessi) decise che era meglio rimanere laico ed agire da free lance.  Quando lo accusavano di essere una spia gesuita al servizio del vaticano e collaboratore della CIA, un massone di alto rango aderente ai cavalieri di malta, un omosessuale “cugino del diavolo” lui rispondeva “non siamo nemmeno alla metà”; da segnalare che lo SMOM è composto anche da un ramo protestante per mantenere un filo logico sugli aderenti non cattolici (http://www.deltacomweb.it/stsmom/Cavalieri%20Ospedalieri.pdf).

Vediamo quali italiani partecipano al bilderberg ed hanno collegamenti con i gesuiti: faccio prima ad indicarvi il sito dove sono elencati: https://www.ilgiornale.it/news/interni/banchieri-ex-pci-e-industriali-compagnia-che-comanda-896151.html

Molti sanno che l’ordine fu fondato da Ignazio da Loyola e che nel tempo è diventato uno dei più potenti al mondo se non il più potente; la storia di questo ordine, che qualcuno definisce ignobile, è molto controversa e non del tutto limpida.

Premetto che la mia riflessione è basata su articoli, commenti e scritti che però, essendoci molta segretezza nel loro operato, proprio come il Bilderberg, non ho potuto riscontrare da atti depositati negli archivi di stato, ma le indicazioni lette sono suffragate da elementi certi, precisi e concordanti che mi fanno ritenere veritiero quello che è stato scritto ma non credo che siano fonti primarie, anche se attendibili; di certo ci sono gli avvenimenti accaduti: quelli e le persone citate le ho verificate tutte.

Il fatto che circa 30 paesi al mondo, tra cui Francia, Giappone e Spagna, abbiano cacciato i gesuiti dalla propria nazione mi fa pensare che qualcosa di poco chiaro ci sia; gli Stati Uniti troncarono ogni rapporto diplomatico con il vaticano, dato che l’ordine dei gesuiti in quel periodo era stato sciolto, due anni dopo la proclamazione di indipendenza nel 1778, perché il vaticano era contrario alla creazione di uno stato che potesse minacciare i suoi interessi.

Tale ostracismo è durato fino al 1980, anno in cui Ronald Regan presidente, ma anche massone con stretti contatti con i cavalieri di malta, fece un patto di ferro con papa Wojtyla.

Piccolo inciso per dimostrare quanto siano generosi i gesuiti, nel 1912 offrirono una crociera ai loro avversari più ricchi che si opponevano alla costituzione della federal reserve, erano una quindicina e si imbarcarono per l’inaugurazione della nave più sicura dell’epoca: il “titanic” una nave costruita con tutti i sacri crismi, ma con poche imbarcazioni di salvataggio, un timone inadeguato (chissà quanto costavano per cercare di risparmiare sul particolare) e soprattutto senza trattamento per evitare che il carbone facesse autocombustione. L’armatore di quella nave era J.P. Morgan ossequioso dei gesuiti e che, forse per un foruncolo, non si poté imbarcare per festeggiare anche lui.

Ora fatemi riposare e riposatevi anche voi, il bello devo ancora raccontarvelo…se non vengo assassinato prima.

16 gennaio 2021                                      Enrico Masucci


LA SAGA DEI BILDERBERG

Vediamo se ci sono altre coincidenze che per sfortuna dei partecipanti al gruppo possono far gridare al complotto.

Sempre nel 1988, oltre al briefing sulla Russia, si parlò dell’Iraq e dell’Afganistan e nel 1990 ci fu la prima invasione in Iraq.

Io non posso pensare quello che i sobillatori insinuano: un complotto. Ma come potrebbero mai pensare delle persone dedite alla meditazione a scatenare una guerra? Sono solo persone sfortunate per colpa della casualità dei fatti, questo io penso.

Vuoi vedere che esistono strane coincidenze anche in Italia? Sono così sfortunati che è possibile trovarne.

Partiamo dal più “insignificante”: nel 2014 partecipa alla riunione di Copenaghen Monica Maggioni, nel 2015 diventa presidente della RAI; nel 2010 vi partecipa Mario Monti, tra l’altro assiduo frequentatore insieme alla famiglia Agnelli e nel 2011 diventa presidente del consiglio; nel 2012 vi partecipa Enrico Letta e nel 2013 prende il posto di Monti; nel 2019 vi partecipa Matteo Renzi e l’anno dopo esce dal PD e fonda Italia Viva; nel 2019 è presente Vittorio Colao e nell’anno appena trascorso Conte lo nomina capo della task force per la ricostruzione. Queste le causali coincidenze recenti, ma se andiamo indietro nel tempo scopriamo che nel 1977 vi partecipò Cossiga e, sempre casualmente, l’anno successivo fu rapito Moro.

L’ex presidente della repubblica, uno dei peggiori della giovane storia della repubblica italiana, rilasciò nel 1995 una intervista a Lucio Caracciolo, anche lui utente bilderberg, per la rivista Lime in cui giustificò l’esistenza di “gladio” parlandone come se lui ne fosse al di fuori; nel 1990 vi partecipa Raul Gardini e due anni dopo saltano in aria Borsellino e Falcone.

Se sfogliate i nomi degli italiani aderenti al club, ce ne sono di inquietanti, soprattutto perché si pensava fossero persone coerenti con il loro pensiero: si va da Lilli Gruber a Ferruccio de Bortoli, da Gianni Riotta ad Arrigo Levi, Prodi e Benvenuto oltre a Bernabè, Mario Draghi, Giuseppe Conte e così via.

Per soddisfare i maliziosi, fornisco il link dove trovare date e partecipanti http://buenobuonogood.com/3158/bilderberg-italia-nomi-e-cognomi-di-politici-imprenditori-e-banchieri/

Dato che in questo mondo tutto è possibile, se (io…oops) i maliziosi avessero ragione, mi chiedo quale spinta possa portare uomini che hanno ricchezze incalcolabili e poteri immensi a cercare nuovi obbiettivi a danno dell’umanità? La fame di potere è così smisurata al punto tale da non poter essere controllata? Non si rendono conto che così facendo stanno perdendo il potere più importante: quello su loro stessi?

Chi può avergli insegnato un così alto disprezzo verso il prossimo considerando gli altri semplici oggetti senza valore; pensano di aver trovato l’elisir di lunga vita, perché anche se vivessimo 130 anni sarebbe sempre breve. Pensano di essere unti del signore che non devono rispondere a nessuno e non pensano alla casualità (quella si) della nascita; sono nati in famiglie ricche di soldi, ma potevano nascere nel Burundi e non avrebbero avuto altro pensiero che procacciarsi da mangiare e da bere per sopravvivere fino al giorno dopo.

Devo ammettere che non ho capito nulla della vita.

Spero solo che, come disse Bakunin, “una risata vi seppellirà

Piccolo inciso nel 2020, causa pandemia, il gruppo non si è riunito, tra gli invitati che avevano accettato c’è monsignor Parolin segretario di stato del vaticano; chissà se succederà qualcosa senza un programma guida

Meglio fermarmi qui e seguitare nel prossimo canto (quello infernale di Dante)

11 gennaio 2021                                       Enrico Masucci


I GOMBLOTTISTI

Preparatevi, per chi ne avesse voglia, a leggere questo articolo formato ”serial”, data la complessità dell’argomento che non sono riuscito a ridurre ad una sola paginetta; al confronto “Beautiful” sembrerà un corto per bambini.

Tutto parte dal fatto che mi sono ritirato dalla professione attiva ed ogni tanto riaffiorano alla mente episodi che durante il periodo lavorativo non mi davano tempo di meditare dati i ritmi serrati. Ultimamente mi sono ricordato di quella volta che si rivolse a me un potenziale cliente chiedendomi assistenza per una situazione che mi affascinò per la sua singolarità; senza dilungarmi troppo, dopo qualche giorno venne da me un altro mio cliente che nulla sapeva del mio possibile incarico né aveva collegamenti con il proponente e, senza che gli avessi detto nulla, mi consigliò di non accettare tale responsabilità spiegandomene grosso modo i motivi senza precisare troppo perché, mi spiegò, avrebbe messo a repentaglio la mia vita: inutile precisare che quel mio cliente, seppi in quel momento, apparteneva ai servizi segreti.

La curiosità da povero pensionato indeciso se affacciarsi su di un cantiere stradale per seguire i lavori o andare al circolo bocciofilo, si è destata ed ho fatto una ricerca in internet sulla massoneria ed in particolare sul gruppo “Bilderberg” di cui avevo avuto qualche cenno in precedenza.

Perdonerete se partirò da lontano, anche se non da Adamo ed Eva, ma la premessa penso sia necessaria.

La conferenza di Yalta, con cui Roosevelt, Churchill e Stalin si spartirono il mondo, ha senz’altro ispirato uomini, notoriamente filantropi, a vedere cosa si potesse fare per l’umanità e siccome loro fanno parte dell’umanità, si sono autodesignati beneficiari del tornaconto che ne derivasse. Così, invece che giocare a tresette col morto, qualcuno ha preferito” fasse na partitella a carte” con più amici, circa 130 arrivati anche fino a 500, rappresentanti dell’alta finanza industria economia e politica, ma invece che all’osteria, li ha invitati, il 29 maggio 1954, in un hotel il “Bilderberg” ad Oosterbeek in Olanda, da qui il nome del gruppo.

Visto che si trovava lì, David Rockefeller coinvolse il principe dei paesi bassi Bernhard van Lippe-Biesterfeld ed il primo ministro belga Paul van Zeeland, il capo della Unilever Paul Rijkens, tal Jozef Retinger (sconosciuto, ma poi vedremo in seguito) un politico polacco e, per non farsi mancare nulla, tal Walter Badall Smith capo della CIA. Gli italiani invitati furono Alcide De Gasperi, Giovanni Malagodi, Raffaele Cafiero (senatore), Alberto Pirelli, Paolo Rossi (parlamentare), Pietro Quaroni (ambasciatore in Francia) Vittorio Valletta (presidente della Fiat), tutta gente prodiga con il prossimo.

Il successo tra i partecipanti fu enorme e così decisero di incontrarsi ogni anno.

La riservatezza delle riunioni che molti chiamano segrete, ma io penso che questo sia dovuto alla modestia che accomuna i partecipanti, ha indotto qualcuno a definirli complottisti: che esagerati, io penso che data la sincronia di fatti che hanno riguardato i partecipanti, qualcuno potrebbe essere indotto a pensare male, come diceva Andreotti.

Ma vi pare che un gruppetto di ricconi snob possa divertirsi a giocare a risiko sulla pelle dei comuni mortali della terra, quali fatti possono farlo pensare? Facciamo un po’ di fantapolitica: nel 1988 uno dei temi trattati dal “club” è stata l’Unione Sovietica e la sua gestione, ma anche in precedenza questo tema aveva goduto dell’attenzione dei potenti; quando è caduto il muro di Berlino? Che coincidenza. Chi volesse saperne di più indico il link di riferimento https://publicintelligence.net/1988-bilderberg-meeting-participant-list/

Per il momento mi fermo qui, questi argomenti vanno somministrati a piccole dosi

A presto

04 gennaio 2021                                   Enrico Masucci


ALL’APPALTO

Sta per arrivare la torta e la storia si ripete; si, perché questa pressione per arrivare alla crisi di governo sa tanto di un déjà-vu.

Vi ricordate il sindaco di Roma Marino e la guerra che subì per costringerlo alle dimissioni? Si inventarono di tutto: dai posteggi “proibiti” ai rimborsi spesa gonfiati, all’ingresso in zona ztl. Ricordo un’apparizione in televisione dell’on. Romano, compagno di partito del sindaco Marino, che si mostrò indignato per le gravi trasgressioni fatte dal suo analogo; tutti ricorderanno che Marino è stato ampiamente assolto da ogni accusa perché i fatti non sussistevano, ma nel frattempo Roma ha “goduto” e sta godendo del sindaco Raggi, che non si sente e non si vede, proprio come il tampax.

Perché tanto accanimento nei confronti di un sindaco (Marino) che aveva idee ben chiare e non guardava in faccia nessuno, ne sa qualcosa il vicesindaco Luigi Neri che si vide privare del suo stretto collaboratore perché c’erano lati oscuri nella sua vita e Marino lo fece dimettere.

Era in dirittura di arrivo il giubileo, a Roma sarebbero piovuti circa 300 mln di euro per la sua organizzazione, l’acquolina in bocca aumentava e non ci si poteva permettere che un mediconzolo impedisse la spartizione dei pani e dei pesci; non vogliamo aiutare dei poveri accattoni? (questa cifra rapportata a quella dei quasi 300 mld del recovery è da pezzenti). Il seguito è cosa tristemente nota.

Il luccichio dell’oro abbaglia ed i nostri politicanti, nessuno escluso, che già vedono poco e ragionano meno, non pensano alle conseguenze che potrebbe portare una crisi in questo momento; che piaccia o no, il risultato conseguito è frutto della diplomazia del premier Giuseppe Conte e della fiducia che la UE ha riposto in lui.

Immaginatevi se ad un certo punto si presentasse alla commissione europea un Salvini o una Meloni, ma anche uno Zingaretti al posto suo dicendo loro che adesso dovranno parlare con il nuovo premier italiano: forse un risultato positivo lo potremmo ottenere se, dimenticando la loro veste e ricevendo uno di loro al 27° piano …….. meglio che ricevere i 300 mld.

11 dicembre 2020                                  Enrico Masucci

Ricevo e pubblico volentieri il parere di un amico, l’unica cosa su cui non sono d’accordo è che non ci si possa fare nulla, se pensiamo possiamo. Gradirei comunque anche pensieri contrari al mio         EM

 

Sono assolutamente d’accordo con quanto pensato e scritto da Enrico in merito al periodo politico che stiamo vivendo. Voglio solo aggiungere che la politica non è quella eccelsa scienza che ci vogliono far credere che sia e che cercano di farci digerire come se fosse un cibo pesantissimo. Non lasciamoci trascinare dai paroloni che ci propinano ogni giorno. La politica non è la teoria dell’Appercezione trascendentale o la Teoria dell’io penso di fattura Kantiana, che si studia a scuola. La politica la facciamo tutti noi e tutti i giorni, in famiglia e nelle relazioni con gli altri. C’è qualcuno che sta facendo bene per il suo popolo…. be’ no non va bene. Si deve assolutamente contestare e dimostrare che qualcun’altro può fare molto meglio…….magari riusciamo ad entrare anche noi nelle grazie dei cittadini. È così e non possiamo farci nulla. Semplicemente dovremmo riuscire ad apprezzare quanto ci viene dato e tenercelo stretto…tanto di più nessuno sarebbe riuscito ad offrirci. COGITO ERGO SUM.                          Tonino

 


REFERENDUM – VINCITORI E VINTI

Non sono un politologo, ma solo un presuntuoso testardo sostenitore del principio che bisogna ragionare con la propria testa. Così, dopo aver letto i risultati elettorali ed aver ripercorso mentalmente le vicende legate al referendum ho cercato di trarne le conclusioni (fanta) politiche e mi sono fatto un’idea.

I politici sostenevano, timidamente, sottovoce e purchè non si sapesse in giro, il SI per cui non potevano smentirsi; di questo compito ne hanno fatto carico ai giornalisti che con la grancassa hanno invitato l’elettorato a votare NO, salvo Travaglio che quando era al “Fatto quotidiano” sosteneva a gran voce i grillini come se ne fosse l’addetto stampa.

Visto il risultato, i bocciati sono stati in primis proprio i giornalisti di cui ben pochi, lo si capisce, hanno fiducia.

Come ricorderete, ho fatto un appello augurandomi che la partecipazione al voto fosse consistente, almeno il 75% (utopistico da parte mia), perché quello avrebbe determinato la sconfitta della classe politica; l’affluenza è stata del 53,8% per cui possiamo dire che c’è stato un pareggio di cui tutti si dicono vincitori: il movimento 5s che però è sprofondato nei risultati delle amministrative per cui ne esce sconfitto; Salvini a cui dovrebbe far più male il risultato di Zaia che non la perdita dei voti della lega; la Meloni che ha visto perdere il suo candidato Fitto; Zingaretti che agendo con la leggerezza sottile di un tampax si è visto dichiarare trionfatore senza che nessuno ne avvertisse la presenza (di Zingaretti).

Una nota positiva però c’è, sia Zingaretti che Di Maio hanno dichiarato, subito dopo il voto, che il risultato conseguito è il punto di partenza per dare il via alla riforma elettorale. E’ già qualcosa anche se tremo al pensiero che a metterci le mani saranno  guitti della politica.

Non spaventatevi, ho premesso che io faccio fantapolitica…… forse.

22 settembre 2020                                    Enrico Masucci

VAI A VOTARE

Vorrei citare alcuni passi dal “DE VITA BEATA” di Seneca: “……………………………………………………………………………       Prima bisogna stabilire dove vogliamo andare, poi considerare per quale via possiamo farlo nel modo più rapido. Capiremo durante il viaggio, se sarà quello giusto, quanto ogni giorno si procede e quanto siamo più vicini a dove il desiderio naturale ci spinge ……………………………………………………………………………        Decidiamo, allora, dove vogliamo andare e per quale via ma non senza un esperto che già conosca la strada che cominciamo a percorrere, perché certo non è come negli altri viaggi dove, se si è individuato il percorso e si chiedono informazioni agli abitanti, non si può sbagliare. In questo caso, invece, proprio le strade più battute e frequentate ci traggono in inganno. Soprattutto bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti. Del resto non c’è cosa che per noi comporti mali peggiori del conformarsi all’opinione pubblica, considerando migliore quello che è accolto da più largo consenso. E siccome non ci mancano gli esempi, si finisce per vivere non secondo ragione ma imitando gli altri. …………………………………………………………………..   Così capita come nei comizi, quando a meravigliarsi che certuni siano stati eletti pretori sono gli stessi che li hanno votati, una volta che il favore popolare (che è mutevole) è cambiato. Approviamo una cosa e la disapproviamo subito dopo: ecco il risultato di un parere espresso in base all’opinione della maggioranza.”

Come ho scritto in precedenza, in questo momento si sono scatenati i mercanti di dubbi, ed ognuno cerca di tirare acqua al proprio mulino disinteressandosi del benessere dei cittadini.

Dagli atti parlamentari di discussione sulla legge in questione, emerge come i nostri politici attuali siano preoccupati dal mantenere in vita lo status quo affinchè non perdano le prerogative acquisite, è un obbiettivo bipartisan. Per questo ho detto che qualunque voto si esprima, se non si cambiano le strutture delle leggi elettorali e non si rimette mano alla costituzione, dagli artt. 70 in poi, non sarà possibile superare le problematiche attuali. Il mio punto di vista sul dopo? Ve lo spiego in breve:

1. Attribuzione alla camera dei deputati del compito di legiferare

2. Attribuzione al senato di organo di controllo e revisione

3. Reintrodurre le preferenze sui candidati che dovranno essere scelti attraverso le primarie e non dalle segreterie dei partiti

4. Istituzione di scuole di politica che infondano il senso dello stato. Una volta almeno c’erano le scuole di partito (famosa quella del partito comunista ad Ariccia) e le sezioni

5. Sbarramento di incarichi di consulenza o similari per evitare di far rientrare economicamente gli esclusi ed i portatori di voto

6. Maggiore decentramento dei poteri in senso federalista

7. Ripensare sulla utilità del voto degli italiani all’estero sulla base dell’esperienza finora acquisita

8. Ridisegnare il ruolo dei senatori a vita e la loro gratificazione

Quindi ascoltiamo pure i sofisti, ma poi meditiamo e scegliamo noi; chi ci garantisce il raggiungimento dell’obbiettivo di una classe politica valida ed una macchina statale efficiente? Il si? Io voto si, il no? Io voto no

Sulla base delle esperienze passate, ogni ddl presentato, dalla XIII legislatura in poi, per ridurre i parlamentari è stato lasciato decadere o lo si è buttato in politica per distogliere l’attenzione dal problema reale e tutto è rimasto come prima, ma allo stesso modo il si mi garantisce tale rivoluzione?

Avete tutte le giustificazioni per pensare che sia inutile andare a votare, io invece lo ritengo utilissimo perché sia che vinca il si o vinca il no, l’elettorato in massa può trasmettere un messaggio di volontà di cambiamento di cui si dovrà tenere conto dopo il voto

13 settembre 2020                                    Enrico Masucci

L’atto III dell’articolo sul referendum lo troverete allacciato subito dopo questo postato il 18 agosto scorso, essendone la prosecuzione

REFERENDUM

Pericle nel suo discorso agli ateniesi affermava: “Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.”

Io invece dico che non è innocuo o inutile, è pericoloso, pertanto vorrei portare alla vostra attenzione, o meglio alla vostra concentrazione, una problematica che all’apparenza può sembrare futile e scontata ma invece riveste una importanza fondamentale ed avrà molta incidenza nella nostra vita ed in quella dei nostri figli. Parlo del prossimo referendum sul numero dei parlamentari che dovranno comporre, in futuro, le camere del potere legislativo; essendo un problema complesso ed avendo bisogno dei miei tempi per meditare, sarà meglio che lo scompongo in più parti.

Atto I: la costituzione fino ad oggi. Inizialmente prevedeva un deputato ogni 80.000 abitanti ed un senatore ogni 200.000, in media nelle altre nazioni è un deputato ogni 100.000, non sono possibili raffronti con il senato dato che l’Italia è l’unica ad avere un bicameralismo perfetto (due camere con le stesse funzioni). Nel 1963 optarono per il numero fisso, quello attuale, 630 deputati e 315 senatori oltre ai senatori a vita di diritto per gli ex presidenti della repubblica ed i 5 nominati per meriti particolari. Funziona? A dir la verità il bicameralismo perfetto a me sembra che burocratizzi troppo l’attività parlamentare rallentandone l’iter procedurale; eppure, leggendo gli atti parlamentari della costituente, fu discussa l’opportunità di creare un senato con funzioni di supervisore critico non eletto direttamente dal popolo, ma dalle regioni stesse, la proposta venne reiterata nel precedente referendum del 2016.

Il loro numero è strettamente necessario per il funzionamento della macchina statale? Guardiamo le presenze, o meglio le assenze, di questa legislatura i cui dati ce li fornisce il sito openpolis.it con la seguente avvertenza” Nota: Con assenza si intendono i casi di non partecipazione al voto: sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione. Purtroppo attualmente i sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono di distinguere un caso dall’altro. I regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell’assenza al voto del parlamentare. Non si può distinguere, pertanto, l’assenza ingiustificata da quella, ad esempio, per ragioni di salute.”, io però aggiungerei anche che le missioni non sono comprovabili, sono a fiducia di chi le dichiara; per non essere noioso, tra gli assenti indico quelli che mi sembrano i più conosciuti:

partiamo dai deputati

Michela Vittoria Brambilla (FI) 98,76%

Vittorio Sgarbi (gruppo misto) 79,52%

Giorgia Meloni (FDI) 66,21%

Michaela Biancofiore (FI) 54,16%

Claudio Mancini (PD) 54,03% non è conosciuto, ma è il primo di sinistra nella classifica

Andrea Orlando (PD) 43,72%

Pier Luigi Bersani (LEU) 41,16%

Per i senatori abbiamo

Renzo Piano (gruppo misto) 100%

Carlo Rubbia (gruppo misto) 85,53%

Liliana Segre (gruppo misto) 73,88%

Nicolò Ghedini (FI) 69,06%

Matteo Renzi (IV) 40,09%

Matteo Salvini (Lega) 2,29% a sorpresa, visto il numero di selfie, ma ha anche l’86,29% di missioni (leggere l’aggiunta alla nota di cui sopra)

Questi sono solo quelli che io conosco di più, chi volesse divertirsi indico di seguito i siti da cui ho ricavato i dati:

https://parlamento18.openpolis.it/lista-dei-parlamentari-in-carica/camera/assenze/desc https://parlamento18.openpolis.it/lista-dei-parlamentari-in-carica/senato/assenze/desc

Sulla base di questi dati, penso che potremmo fare a meno di qualcuno.

Atto II: scenario parlamentare se viene confermata la riduzione dei parlamentari.

Dal testo della legge non mi risulta che ci siano altre modifiche se non il numero dei parlamentari; nessuna modifica al bicameralismo perfetto che avrebbe dovuto essere inserita in questo contesto: avremo le stesse problematiche di prima. Ma quali sono le motivazioni di chi sostiene il si e di chi sostiene il no?

I si sostengono che con la riforma si otterrebbero principalmente due vantaggi: il primo è quello del risparmio di circa 100 mln l’anno di stipendi per un totale di 500 mln a legislatura; il secondo che si snellirebbero le commissioni parlamentari che al momento sono 14 con una media di 50 componenti ognuna.

I no, di contro, sostengono che il risparmio sarebbe inferiore considerando che gli stipendi sono tassati e di conseguenza rientrerebbero nello stato; la riduzione dei parlamentari impedirebbe il buon funzionamento del parlamento e delle sue commissioni, favorendo il disegno gelliniano di Casalecchio che vorrebbe gestire il nostro paese attraverso la piattaforma Rousseau; la riduzione, infine, non garantirebbe la giusta rappresentatività territoriale.

Tutte queste considerazioni non mi convincono, ma non voglio influenzarvi con le mie opinioni nelle vostre considerazioni, perché spero che ci siano contributi da parte vostra nella valutazione del quesito referendario. (il sito invita a ragionare con la propria testa) Adesso mi interessa mettervi nella condizione di documentarvi e per questo, riporto un quadro sinottico pubblicato dal sole 24 ore e vi indico un sito dove è pubblicato il dossier sulla legge di riforma costituzionale con i contributi di costituzionalisti

http://www.riformeistituzionali.gov.it/media/1306/dossierlegge-elett-26giu-conallegati-def.pdf Stato

Numero deputati –  Popolazione – Numero abitanti per deputato – Numero di deputati per 100.000 ab.

Austria 183 – 8.822.267 – 48.209 – 2,1

Belgio 150 – 11.413.058 – 76.087 – 1,3

Bulgaria 240 – 7.050.034 – 29.375 – 3,4

Croazia 151 – 4.105.493 – 27.189 – 3,7

Danimarca 179 – 5.781.190 – 32.297 – 3,1

Estonia 101 – 1.319.133 – 13.061 – 7,7

Finlandia 200 – 5.513.130 – 27.566 – 3,6

Francia 577 – 67.221.943 – 116.503 – 0,9

Germania 709 – 82.850.000 – 116.855 – 0,9

Grecia 300 – 10.738.868 – 35.796 – 2,8

Irlanda 158 – 4.838.259 – 30.622 – 3,3

Italia 630 – 60.483.973 – 96.006 – 1

Italia (proposta) 400 – 60.483.973 – 151.210 – 0,7

Lettonia 100 – 1.934.379 – 19.344 – 5,2

Lituania 141 – 2.808.901 – 19.921 – 5

Lussemburgo 60 – 602.005 – 10.033 – 10

Malta 68 – 475.701 – 6.996 – 14,3

Paesi Bassi 150 – 17.118.084 – 114.121 – 0,9

Polonia 460 – 37.976.687 – 82.558 – 1,2

Portogallo 230 – 10.291.027 – 44.744 – 2,2

Regno Unito 650 – 66.238.007 – 101.905 – 1

Repubblica Ceca 200 – 10.610.055 – 53.050 – 1,9

Romania 329 – 19.523.621 – 59.342 – 1,7

Slovacchia 150 – 5.443.120 – 36.287 – 2,8

Slovenia 90 – 2.066.880 – 22.965 – 4,4

Spagna 350 – 46.659.302 – 133.312 – 0,8

Svezia 349 – 10.120.242 – 28.998 – 3,4

Ungheria 199 – 9.778.371 – 49.138 – 2

Considerate che si fa riferimento al numero dei deputati, ma per l’Italia, con il suo sistema bicamerale perfetto unico in Europa, dovremmo calcolare 945 parlamentari più 5 nominati, più gli ex Presidenti della repubblica. Completo con il numero dei parlamentari del parlamento europeo che sono 705 dopo l’uscita della Gran Bretagna dalla UE

Dopo aver ricevuto le vostre opinioni, mi ripropongo di scrivere l’atto III sul tema per completare l’argomento con una piccola (non per la brevità, ma per i miei limiti dovuti alla mancanza di esperienza parlamentare) riflessione su quanto detto sopra.

18 agosto 2020                                             Enrico Masucci

 

ATTO III

Ho capito che anche voi non avete voluto influenzarmi nella decisione sul voto, non avendo ricevuto alcun commento alla prima parte di questo articolo; mi toccherà fare tutto da solo.

Prima dell’orientamento di voto, volevo fare qualche altra considerazione: nella prima parte ho ricordato il tentativo di ridurre il numero dei parlamentari da parte del duo Renzi – Boschi culminato nel referendum bocciato dagli elettori per cui Renzi si è ritirato dalla politica ……. Non è andata così?

Non è stato comunque l’unico, praticamente in ogni legislatura c’è stata una proposta del genere a partire dalla XIII in poi con l’aggiunta della IX. Tanta insistenza avrà ben avuto delle ispirazioniazioni di fondo; difatti, nel 1970 furono istituite le regioni e successivamente è stato formato il parlamento europeo.      Tutte queste istituzioni hanno assorbito buona parte del lavoro del parlamento italiano sgravando di fatica i nostri oberati rappresentanti nazionali ma illuminati come sono, devono aver pensato, nell’interesse di noi cittadini, che essendo tanto forte il desiderio di parassitismo, sarebbe cresciuta a dismisura la concorrenza per cui, come fu meglio non abolire a suo tempo le provincie, tantomeno lo è adesso ridurre il numero dei parlamentari ……e poi li accusano di non fare di tutto per mantenere l’occupazione.

Ma oggi non saranno troppe le teste a pensare? Tranquilli, chi è eletto deve seguire le linee dettate dalle segreterie dei partiti (Grillo non è l’unico) che scelgono i candidati con un metodo similare a quello del clientelismo ed una volta eletti onorevoli conformano, pena esclusione dalle liste nella successiva tornata elettorale, la propria volontà di voto al pensiero unico del partito di appartenenza  calpestando la propria dignità ed offendendo la nostra intelligenza.

Io avrei auspicato una riforma che avesse diversificato le funzioni dei due rami del parlamento, lasciando ai deputati il compito di legiferare ed ai senatori quello di controllare, in uno stato realmente federalista (quello attuale fa rivoltare nella tomba Proudhon e Cattaneo) e non solo sotto il profilo fiscale che in pratica si è tradotto in un triplicarsi di poteri di tassazione: stato, regioni e comuni. Detto questo, passo come promesso, alla mia dichiarazione di voto:

Voterò NO perché questa non è una riforma, la riduzione dei parlamentari comporterà un risparmio reale infinitesimale, calcolato dagli addetti ai lavori in un 0,007% mentre nulla sappiamo sulla riforma delle leggi elettorali ed i conseguenti regolamenti, anche se qualche rappresentante del fronte del si dice che è tutto pronto per completare il quadro, il come sarà una sorpresa, nessuno ha detto di cosa si tratti, pretendono che gli si creda sulla parola, tanto si reputano attendibili. Inoltre questa modifica potrebbe comportare ulteriori problemi sull’equilibrio della rappresentatività territoriale ed anche le commissioni parlamentari avrebbero difficoltà a formarsi.

Voterò SI perché la riduzione dei parlamentari costringerà ad affrontare la successiva indispensabile modifica delle norme sulle leggi elettorali, non essendo queste di natura costituzionale ed inoltre il venir meno di 500 mln di € lordi a legislatura come stipendi, libererebbe il bilancio dello stato dall’impegno di spesa che potrebbe essere dirottato in questioni più utili e necessarie.   Abbiamo anche visto che l’assenteismo in un buon numero di parlamentari è molto alto, si dovrebbe pensare a qualche correttivo che escluda chi non raggiunge almeno l’80% delle presenze; le commissioni attualmente sono formate da circa 50 componenti ognuna: troppi galli a cantare, anche se con lo spartito …… del partito, fanno solo confusione e comunque, vista la capacità degli attuali parlamentari, non credo che rimpiangeremo molte menti illuminate.

Mentre scrivo questo spunto di riflessione, mi è venuto in mente il titolo di un libro “mercanti di dubbi”: è quello che stanno facendo i nostri politici mentre io faccio sport……. sollevo dubbi.

Bene, con il rassicurarvi che non sono affetto da bipolarismo, vi ho detto come la penso io, adesso abbiamo una ventina di giorni prima di trovarci davanti al cospetto delle urne elettorali, partecipiamo in massa e facciamo capire loro che comunque andrà il voto, saremo vigili.

31 agosto 2020                                           Enrico Masucci


Come sono affascinanti gli affabulatori e Bagnai (un sovranista che accusa di tendenze egemoniche il pd: bella lotta) lo è, meglio di Panzironi o Wanna Marchi. Basta che uno abbia un linguaggio forbito e sia dotato di carica aggressiva che il popolo meno dotato di spirito critico lo consideri il vate; io ho la presunzione di cercare di capire con la mia testa senza per questo pretendere di rappresentare la verità, ma solo il mio pensiero. Così, consapevole della mia profonda ignoranza, sono andato a verificare su internet quanto affermato nel suo intervento. Parla di abuso di potere da parte di Conte avendo sospeso libertà costituzionalmente garantite approfittando di una presunta pandemia; qui mi sembra di percepire una contraddizione quando dice che il pericolo era sorto in gennaio ed il governo non aveva adottato le misure restrittive prese a marzo per impedire i contatti bloccando altresì i cinesi al confine; delle due l’una, o sono provvedimenti incostituzionali e lo sarebbero stati anche allora, o, con più probabilità, allora non si aveva contezza della portata delle conseguenze del virus e prima di intervenire bisognava saperne di più, ma con il senno di poi ….. per cui accusa Conte di aver violato la costituzione; evidentemente della costituzione ha evidenziato quello che più portava acqua al suo mulino. Non ha viceversa citato l’art. 16 dove si parla del diritto di circolazione che può essere sospeso in caso di pericolo per la salute pubblica; il come lo trattano i successivi art. 76, 77 e 78 (casualmente il relatore si chiamava Conti, con la i) dove si parla della possibilità per un presidente del consiglio di avocare a se, con il benestare del consiglio dei ministri, in casi eccezionali come quando viene minata la salute pubblica, tutti i poteri per affrontare la situazione e adottare i necessari provvedimenti. L’articolo citato è stato molto dibattuto in sede costituente e la commissione deve aver molto patito prima di stenderne la formulazione finale.  Lamenta poi una dittatura della scienza che fastidiosamente ci avverte dei pericoli, anche mortali, del coronavirus; ha ragione, perchè angosciarci, scriviamo a Conte che la prossima volta in questi casi, invece di rivolgersi agli scienziati si rivolgesse all’anonima alcolisti molto più fantasiosa e divertente. Un piccolo appunto infine alla citazione che fa Bagnai su Caligola e la nomina del suo cavallo a console: veramente lo fece senatore (i consoli erano i magistrati che decidevano, tra l’altro, chi fosse degno di essere senatore) ma almeno allora sedeva un cavallo in senato, oggi vi siedono molti somari.

Enrico Masucci

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